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I ghiacciai che svaniscono: un silenzio che richiede ascolto

C’è un silenzio speciale che avvolge i ghiacciai. Non è un’assenza di suoni, ma una impercettibile melodia discreta, fatta di crepitii lontani, del soffio del vento e di un tempo che scorre a un ritmo diverso dal nostro. Tra le cime delle Dolomiti, questo silenzio è stato per millenni un custode di bellezza autentica e immutabile.

Oggi, però, quel silenzio porta con sé un’ombra di fragilità.

I ghiacciai si stanno ritirando a un ritmo mai visto prima, testimoniando un equilibrio che si spezza. Il silenzio che li circonda non è più eterno, ma un promemoria del cambiamento climatico in atto, un invito a riflettere sulla nostra connessione con la natura e sul nostro ruolo nella sua conservazione.

I ghiacciai dolomitici, custodi di storie antiche

Le Dolomiti, patrimonio UNESCO dal 2009, ospitano ghiacciai un tempo vasti e imponenti, oggi ridotti a lembi sparsi, fragili e sempre più effimeri. Tra i più noti troviamo il Ghiacciaio del Sorapiss, il Ghiacciaio del Montasio, il Ghiacciaio del Cristallo e il Ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Dolomiti, che nel corso degli ultimi decenni ha visto una riduzione drammatica della sua estensione.

I ghiacciai, formati da accumuli di neve compressa nel corso di migliaia di anni, non sono solo fenomeni geologici: sono archivi naturali. Sono la testimonianza della straordinaria forza della natura: resilienti, adattabili, ma anche vulnerabili. Con il loro ritiro, non perdiamo solo ghiaccio: perdiamo storie, ecosistemi e un equilibrio che sembrava eterno.

Negli ultimi 50 anni, i ghiacciai dolomitici hanno perso oltre il 50% della loro massa. Questo dato non è solo una triste realtà scientifica, ma un promemoria della necessità di rispettare e proteggere la nostra terra.

Scioglimento ghiacciaio Marmolada

Il silenzio come presenza viva

Chiunque abbia avuto l’occasione di passare del tempo vicino ad un ghiacciaio, lo sa: il loro silenzio non è un vuoto, ma una presenza densa di significati. È il suono del tempo che scorre, della natura che respira, dei cambiamenti che accadono senza clamore. È un invito a rallentare, a lasciare che la natura ammonisca il nostro ritmo frenetico.

Eppure, questo dialogo silenzioso rischia di svanire. Il ritiro dei ghiacciai spegne una melodia fatta di trasformazioni lente. Stiamo perdendo un linguaggio che ci lega alla terra, un linguaggio che ci ispira a essere parte di qualcosa di più grande di noi stessi.

Ghiacciaio

Il cambiamento in atto

Il riscaldamento globale accelera la scomparsa di questi monumenti di ghiaccio. Se nulla cambia, il Ghiacciaio della Marmolada potrebbe scomparire entro il 2040. E con esso, svanirebbero non solo paesaggi iconici, ma anche riserve d’acqua fondamentali per le comunità e gli ecosistemi delle valli dolomitiche.

Questo fenomeno è prima di tutto un problema ambientale, ma non solo: è una perdita di bellezza, di ispirazione e di un equilibrio che ci ha sempre accompagnati.

I ghiacciai non sono solo ghiaccio: sono simboli della resilienza della natura e della necessità di prendersene cura.

Preservare la bellezza del silenzio

Davanti ai ghiacciai che scompaiono, siamo chiamati a un gesto di responsabilità. Non possiamo fermare il tempo, ma possiamo rispettare e proteggere ciò che la natura ci ha donato. Questo significa agire per ridurre il nostro impatto, preservare il paesaggio e, soprattutto, ascoltare il messaggio che i ghiacciai ci lasciano: un invito alla lentezza, alla consapevolezza, alla bellezza che si rivela solo a chi la sa ascoltare.

La prossima volta che ti trovi in montagna, fermati. Respira. Ascolta. E ricorda che quel silenzio, così puro e fragile, è una delle forme di bellezza più preziose che ci restano.

Vista dalla Marmolada

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