Il viso è una tela su cui creare un dipinto e uno dei mezzi più potenti di espressione: di se stessi, di un pensiero, di adesione a un’idea o a una tribù. Prima ancora di essere un rituale di bellezza, dipingere il viso - o il corpo- è sempre stata una simbologia utilizzata in tutto il mondo da moltissimi popoli in circostanze che spaziano dai riti propiziatori alle cerimonie religiose, dai rituali di guerra alle danze folkloristiche.
Il make-up e la sua funzione rituale nei secoli
Facciamo un veloce tuffo nel passato e spiamo il ruolo del trucco nei secoli scorsi.
Il make-up è un’usanza lontanissima nel tempo che per lo più aveva uno scopo ornamentale o religioso associato spesso a rituali propiziatori (i primissimi a utilizzare questa forma espressiva sembra siano stati gli aborigeni australiani ben 60.000 anni A.C.). In ogni caso ogni colore aveva un preciso significato, alcuni tramandati fino ai giorni nostri:
- il rosso veniva accostato al coraggio, il colore del sangue versato in battaglia, e alla passione
- il nero al mistero della notte
- il bianco alla purezza
- il blu alla calma
- il viola, colore destinato ai sovrani, era simbolo di superiorità
- il giallo all’intelligenza
- mentre il grigio, colore della barba degli anziani dei villaggi, alla saggezza e alla dignità.
Il make-up insomma è stato prima di tutto espressione di un concetto, di un’idea o di una speranza già da prima che nascesse la scrittura.