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Storia di un fiocco di neve

Capita a tutti quelli che hanno la fortuna di fare una passeggiata sotto la neve: si guarda verso l’alto, si osservano i fiocchi che scendono fino a quando ci bagnano la punta del naso, o il palmo della mano (rigorosamente tesa verso il cielo): è a quel punto di solito che si cerca di fermare la bellezza del fiocco di neve sui nostri guanti per cercare di analizzare la forma e scoprire quale segreto si nasconde dietro la loro bellezza.

Ma niente da fare, il fiocco di neve si scioglie e noi rimaniamo con il guanto bagnato e con la sensazione di essere nel bel mezzo di una magia, o di un incantesimo. Perché lo sappiamo fin da quando siamo piccoli: non esiste un fiocco di neve uguale all’altro, e questo fatto incrementa non di poco il fascino delle nevicate.

Il segreto della bellezza e dell’unicità dei fiocchi di neve però ha poco a che fare con la magia. Si tratta piuttosto di una straordinaria combinazione di fisica e geometria che genera forme complesse e uniche per ogni fiocco di neve. In natura, infatti, è proprio vero che non esiste un fiocco di neve identico ad un altro, anche se sono tutti perfettamente simmetrici. Com’è possibile? La risposta è da ricercare nel processo di formazione dei cristalli di ghiaccio che compongono i fiocchi di neve, nelle condizioni ambientali e in molti altri fattori.

Il ghiaccio, lo sappiamo, altro non è che acqua nella sua forma solida, che sul nostro pianeta è relativamente rara e si può trovare solo in determinate stagioni (inverno) o luoghi (alta montagna o regioni polari). 

Questo fenomeno è legato alla cristallizzazione dell’acqua: la cristallizzazione è un cambiamento di stato della materia, che da liquida diventa solida. Quando questo accade, le molecole del liquido si dispongono in strutture ordinate che variano a seconda della composizione chimica del liquido in questione. Nel caso dell’acqua, formata da due molecole di idrogeno e una di ossigeno (H2O), la forma assunta è nella maggior parte dei casi esagonale.

Durante la cristallizzazione del ghiaccio le cariche positive si orientano verso quelle negative e viceversa, creando una rete di esagoni: per questo l’acqua forma sempre cristalli di forma esagonale. Ma la cristallizzazione è un processo casuale e quindi sebbene la base sia sempre la forma geometrica nota come esagono, è impossibile che si formino due cristalli uguali: se ne possono trovare di simili, ma mai di uguali.

Storia di un fiocco di neveDato che durante ogni nevicata scendono dal cielo milioni di fiocchi di neve formati da questi cristalli, pensate a quanto possa essere vasta la varietà di forme di cui stiamo parlando: una combinazione immensa che anche solo per immaginarla ci vorrebbe – in questo caso lo possiamo dire – una magia.

Come i fiocchi di neve, anche ogni persona è unica: una combinazione irripetibile di elementi, fragilità e forza. Nelle giornate d’inverno, osservare una nevicata sulle Dolomiti innevate ci ricorda quanto la bellezza effimera della natura possa portare quiete e meraviglia. Ogni cristallo di ghiaccio, con la sua simmetria esagonale, è frutto di un equilibrio perfetto tra caos e ordine, tra casualità e geometria. Scopri altri racconti dedicati alla natura e al benessere nella sezione Natura e Benessere del Magazine Dolomia.

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